Il progetto RisOrta prevede l'utilizzo di bivalvi come biosentinelle e "depuratori naturali" delle acque del lago d'Orta.
Esso è promosso da Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone e gestito da Irsa Cnr di Verbania Pallanza ed è stato reso possibile grazie al contributo di FAI e Intesa Sanpaolo nell’ambito del progetto “I Luoghi del Cuore”. Tra i partner ci sono anche il Comune di Orta San Giulio, cofinanziatore, Fantini Rubinetti e Fondazione Comunità Novarese onlus per l’erogazione di una borsa di ricerca.
RisOrta rientra tra le iniziative previste dal progetto Ecolago ed è una delle prime attuazioni concrete del Contratto di Lago del Cusio.
Per una panoramica sul progetto si rimanda all'articolo dedicato: QUI
La fasi del progetto RisOrta
Il progetto, che per la parte tecnico scientifica è gestito dalla dott.sa Nicoletta Riccardi, ricercatrice di Irsa Cnr di Verbania, prevede la reintroduzione di molluschi bivalvi, Unio elongatulus, lungo una porzione del perimetro del lago d’Orta, al fine di promuovere il risanamento dei sedimenti litorali e il biomonitoraggio.
Attualmente, la popolazione di molluschi è limitata a una sola porzione del litorale del lago e la ricolonizzazione spontanea delle altre zone litorali richiederebbe tempi molto lunghi.
RisOrta prevede di accelerare la colonizzazione di altre aree litorali traslocando molluschi della stessa specie prelevati dai laghi limitrofi. Le attività di raccolta e traslocazione dei bivalvi saranno realizzate con il supporto volontario di alcune realtà associative della comunità locale.
Questo contribuirà ad accelerare la depurazione dei sedimenti e a favorire il ripopolamento di altre specie grazie al miglioramento delle condizioni dell’habitat. Successivamente, seguirà il biomonitoraggio attivo e in tempo reale dello stato ecologico dell’acqua per il rilevamento e l’identificazione immediata di eventuali immissioni di contaminanti, grazie all’installazione di gabbie contenenti molluschi provvisti di sensori per il rilevamento di anomalie del comportamento.
Questo sistema di monitoraggio fa parte di una metodologia sempre più in uso per la sua affidabilità e semplicità di applicazione che rientra nei cosiddetti “BEWS: Biological Early Warning Systems”.
Gli esiti previsti e auspicabili
La zona dedicata sarà l’area di Bagnera d’Orta, dove si trova una delle spiagge più frequentate.
Successivamente, sulla base degli esiti del progetto e grazie al reperimento di nuovi finanziamenti, l'attività potrà essere auspicabilmente estesa a tutte le sponde del lago. I monitoraggi dei molluschi traslocati verranno effettuati a distanza di 1 mese, 6 mesi, e 1 anno dall’impianto. Per facilitarne la localizzazione al fine del controllo periodico delle loro condizioni di salute, questi saranno provvisti di un microchip. In caso di risposta comportamentale alterata si provvederà all’ispezione immediata e alla contestuale raccolta di campioni di acqua per analisi. Verranno, inoltre, regolarmente controllati a campione alcuni molluschi per l’analisi dell’accumulo dei metalli.
Il progetto pilota servirà alla definizione della più ottimale modalità operativa del sistema di biomonitoraggio continuo.
Commenti
Posta un commento
Tutti i commenti sono ben accetti, purché nel rispetto delle persone e degli altri utenti.