Osservando la collezione esposta nelle teche del Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia a San Maurizio d’Opaglio, anche un occhio inesperto può constatare che i rubinetti assumono forme e colori diversi, a secondo dell’epoca, del materiale o dell’ambiente per cui sono stati progettati.
Questi semplici oggetti di uso quotidiano nascondono al loro interno un meccanismo chiamato miscelatore che funziona grazie a una cartuccia a dischi ceramici ed è in grado di far fuoriuscire acqua calda, fredda o tiepida.
Non è sempre facile riuscire a far funzionare un dispositivo del genere all’interno di un rubinetto che sia allo stesso tempo efficiente, pratico ed esteticamente piacevole. Per questo è fondamentale una stretta collaborazione tra addetti alla progettazione, ingegneri, tecnici e altre figure che si occupano del corretto funzionamento di un rubinetto e i designer, più attenti invece alle forme e alla componente visiva ed esteriore degli oggetti.
Proprio per l’importanza che il design assume nel mondo dell’idraulica, il Museo del Rubinetto è stato inserito all’interno del volume La rete dei Giacimenti del Design Italiano (2019), edito da Mondadori Electa, un progetto di Triennale Milano che comprende anche altre pubblicazioni e che fa parte di una collana editoriale dedicata ai Musei e alle Gallerie di Milano, frutto della collaborazione tra Electa e Intesa San Paolo.
Interessanti testimonianze legate al mondo del design si possono trovare non solo nelle grandi città come il polo lombardo, ma anche sparse sul territorio, in piccoli centri come San Maurizio d’Opaglio, dove si situa il cuore del distretto produttivo novarese nel settore della rubinetteria.
La cultura della bellezza, insomma, non è solo un tesoro conservato nei grandi giacimenti del sapere catalogato, ma è distribuita su tutto il territorio e ogni piccolo nucleo, ogni piccolo museo può apportare un importante contributo. A seguito di questo tipo di riflessioni già nel 2006 Triennale di Milano aveva ideato la Rete dei Giacimenti del Design Italiano, a cui è dedicato l’omonimo volume in cui si dà conto dei 57 giacimenti, piccoli e grandi, facenti parte della rete, ciascuno corredato da una scheda di sintesi, immagini, tipologia dei pezzi in collezione e altre informazioni.
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