L’Ecomuseo del Lago d’Orta e del Mottarone organizza sabato 11 febbraio alle ore 16.00 ad Omegna, presso Aglaia Arts and Craft, in Via Manfredi 11, il secondo appuntamento di “Libri di lago. Merende letterarie con autori di testi ispirati al territorio”. Due le ospiti dell’incontro, dal titolo “Walser e Valsesia”.
Sabrina Contini è una storica di formazione, conclusa con il Dottorato di Ricerca in Storia della società europea in età moderna. Il volume “Matrimoni e patrimoni in una valle alpina” (2011) ricostruisce in dettaglio le dinamiche della società alpina e le mille soluzioni adottate per risolvere il problema della scarsità di risorse analizzando, con un incrocio di molte fonti documentarie, le comunità, le famiglie e gli individui della Valsesia tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento. Tali dinamiche passavano soprattutto attraverso il ricorso all’emigrazione e il controllo delle principali variabili demografiche. Studiando le doti, l’autrice mostra la ricchezza e la varietà di quella società, smentendo lo stereotipo di una entità rigida e uniforme, costretta nella marginalità da una scarsità di risorse strutturale.
Monica Valenti, laureata in linguistica con una tesi sui fenomeni di contatto in val Formazza collabora a diversi progetti culturali riguardanti le minoranze linguistiche walser. Attualmente, si occupa dell’Archivio digitale Walser. Il volume “Tracce walser” si concentra sul paese di Salecchio, in Valle Antigorio, un insediamento walser abbandonato dagli anni ‘60 che in quello stesso periodo suscitò l’interesse della ricercatrice svizzera Gertrud Frei, culminato nella pubblicazione di “Walserdeutsch in Saley” (1970). Nel testo si trova la traduzione della prima parte del volume che permette anche al lettore italiano di approfondire sia gli aspetti metodologici di questa ricerca linguistica che i dati storici: dai primi documenti sino alla situazione di poco antecedente al suo definitivo abbandono. Un’opportunità per conoscere una lingua, una cultura, una storia. Info: Ecomuseo (tel. 0323.89622; ecomuseo@lagodorta.net)
Abbiamo il piacere di comunicare che sabato 11 febbraio verrà presentato un altro libro, la riedizione aggiornata dell'opera di Giovanni Giordani, La colonia tedesca di Alagna-Valsesia e il suo dialetto (2011).
Sarà presente il Professor Davide Filiè.
Pubblicato postumo nel 1891, ha avuto una seconda edizione nel 1927 e altre quattro ristampe negli ultimi quarant'anni.
La quinta edizione è apparsa nel 2011 a cura della Regione Piemonte, in particolare del Museo Regionale di Scienze Naturali.
Il libro riproduce fedelmente la seconda edizione, ma è arricchito da cinque saggi introduttivi, contributi sulle più recenti ricerche sulla lingua walser.Il libro rappresenta un'opera preziosa e sempre attuale che mira a salvaguardare un patrimonio linguistico e culturale sempre in bilico tra abbandono e riscoperta. Lo stesso Giordani costatava con rammarico che "il nostro dialetto di Alagna vada continuamente perdendo terreno per venir soppiantato dal dialetto valsesiano". Oggi, continua fortunatamente la voglia di conoscerlo e studiarlo.
Nella foto, donne in costume walser di Campello Monti, enclave valsesiana nell'alta valle Strona.
Sabrina Contini è una storica di formazione, conclusa con il Dottorato di Ricerca in Storia della società europea in età moderna. Il volume “Matrimoni e patrimoni in una valle alpina” (2011) ricostruisce in dettaglio le dinamiche della società alpina e le mille soluzioni adottate per risolvere il problema della scarsità di risorse analizzando, con un incrocio di molte fonti documentarie, le comunità, le famiglie e gli individui della Valsesia tra la fine del Settecento e gli inizi dell’Ottocento. Tali dinamiche passavano soprattutto attraverso il ricorso all’emigrazione e il controllo delle principali variabili demografiche. Studiando le doti, l’autrice mostra la ricchezza e la varietà di quella società, smentendo lo stereotipo di una entità rigida e uniforme, costretta nella marginalità da una scarsità di risorse strutturale.
Monica Valenti, laureata in linguistica con una tesi sui fenomeni di contatto in val Formazza collabora a diversi progetti culturali riguardanti le minoranze linguistiche walser. Attualmente, si occupa dell’Archivio digitale Walser. Il volume “Tracce walser” si concentra sul paese di Salecchio, in Valle Antigorio, un insediamento walser abbandonato dagli anni ‘60 che in quello stesso periodo suscitò l’interesse della ricercatrice svizzera Gertrud Frei, culminato nella pubblicazione di “Walserdeutsch in Saley” (1970). Nel testo si trova la traduzione della prima parte del volume che permette anche al lettore italiano di approfondire sia gli aspetti metodologici di questa ricerca linguistica che i dati storici: dai primi documenti sino alla situazione di poco antecedente al suo definitivo abbandono. Un’opportunità per conoscere una lingua, una cultura, una storia. Info: Ecomuseo (tel. 0323.89622; ecomuseo@lagodorta.net)
Abbiamo il piacere di comunicare che sabato 11 febbraio verrà presentato un altro libro, la riedizione aggiornata dell'opera di Giovanni Giordani, La colonia tedesca di Alagna-Valsesia e il suo dialetto (2011).
Sarà presente il Professor Davide Filiè.
Pubblicato postumo nel 1891, ha avuto una seconda edizione nel 1927 e altre quattro ristampe negli ultimi quarant'anni.
La quinta edizione è apparsa nel 2011 a cura della Regione Piemonte, in particolare del Museo Regionale di Scienze Naturali.
Il libro riproduce fedelmente la seconda edizione, ma è arricchito da cinque saggi introduttivi, contributi sulle più recenti ricerche sulla lingua walser.Il libro rappresenta un'opera preziosa e sempre attuale che mira a salvaguardare un patrimonio linguistico e culturale sempre in bilico tra abbandono e riscoperta. Lo stesso Giordani costatava con rammarico che "il nostro dialetto di Alagna vada continuamente perdendo terreno per venir soppiantato dal dialetto valsesiano". Oggi, continua fortunatamente la voglia di conoscerlo e studiarlo.
Nella foto, donne in costume walser di Campello Monti, enclave valsesiana nell'alta valle Strona.
Strona, mi ricorda una carta che veniva prodotta dallo stabilimento di Crevacuore delle Cartiere Sterzi. Era una carta molto apprezzata dagli editori per l'alta opacità, che consentiva loro un risparmio sulla spesa per la carta, perchè potevano andare su grammature inferiori.
RispondiEliminaSono giunto a voi tramite il blog Il lago dei misteri, e nei miei post ho spesso a che fare con gli Ecomusei lombardi (Ecomuseo della Valvarrone.