La Fondazione Antonio e Carmela Calderara a Vacciago

"[…] Anche nel suo periodo figurativo ha sempre sentito l'oggetto come già immedesimato, consustanziale allo spazio. L'oggetto […] era per lui soltanto una pietra di paragone o, piuttosto, un punto d'appoggio per stabilire l'identità, che soprattutto gli premeva, di spazio e luce, di nozione intellettuale ed emozione visiva.
Quando ha constatato che la sembianza naturale, dopo aver agito come termine medio, agiva come diaframma, e cioè mediava l'equazione, ma impediva l'identità, ha eliminato il termine medio. Il suo 'sentimento', per qualificarsi come ragion poetica, non aveva più bisogno di un oggetto determinato: lo spazio stesso si dava come oggetto universale, assoluto" 
Questa citazione da Giulio Carlo Argan (Roma, 1969) è riportata, assieme ad altri estratti di critica, sul sito della Fondazione Calderara.

Antonio Calderara, originario di Abbiategrasso, dove nacque nel 1903, fu un pittore autodidattica, difficilmente incasellabile in una corrente artistica definita: pur essendo entrato in contatto nella sua vita con molti artisti italiani e stranieri, con i quali si confrontò e da cui trasse ispirazione, mantenne libertà ed autonomia d'espressione. 
Influenzato dal gruppo artistico Novecento, egli formò il suo linguaggio espressivo in contesto milanese, passando da un primo periodo figurativo a quello astratto, che caratterizzerà l'ultima parte della sua produzione. 

Calderara trascorse gran parte della sua esistenza in isolamento, quasi ascetico, sulle rive del Lago d'Orta, dove morì nel 1978. 
A Vacciago, frazione di Ameno, ha sede oggi la Fondazione Calderara nell'edificio secentesco appartenuto all'artista. Qui è conservata la collezione di opere che il pittore stesso volle chiamare "La storia di Antonio Calderara e una scelta di artisti contemporanei suoi amici": essa si compone di 327 opere contemporanee di pittura e scultura, di cui 56 di Calderara e 271 realizzate da 133 artisti europei ed extraeuropei, scelti dal Maestro e a lui legati da rapporti di amicizia.


Queste informazioni sono state tratte dal sito internet della Fondazione, dove è possibile trovare ulteriori approfondimenti:

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