"Il rapporto tra l'ecomuseo e il museo locale": la tesi di laurea di Sara Trentarossi

Nei giorni scorsi Sara Trentarossi, studentessa di Armeno, ha discusso la tesi “Il rapporto tra l’ecomuseo e il museo locale” presso il Dipartimento di scienze economiche aziendali - management dell’Università degli studi di Pavia.

Ecco un breve riassunto del suo lavoro:

“Ho posto l’attenzione sulla “Fondazione Antonio e Carmela Calderara”, che conserva una collezione di opere d’arte contemporanea che oltre alle opere di Calderara, ne conserva molte altre realizzate da grandi artisti internazionali (come Lucio Fontana ed Arnaldo Pomodoro, per fare un paio di esempi), ed evidenziato il suo rapporto con l’Ecomuseo Cusius.
La fondazione fa parte del patrimonio culturale della zona del Verbano Cusio Ossola, in particolare del Lago d’Orta, quello che in molti definiscono il “Lago incantato”, luogo a me personalmente molto caro in cui ho sempre vissuto; esso racchiude un paesaggio dotato di grandissimo potenziale che in passato fu meta di grandi artisti molto conosciuti ed anche al giorno d’oggi è considerata una delle mete prescelte da un numero molto elevato di turisti (italiani e non).
Ho percorso la storia dell’Ecomuseo Cusius, la struttura di riferimento per la Fondazione e molti altri musei locali situati sul territorio, che è fulcro centrale per la gestione e la pubblicizzazione delle singole strutture, e analizzato il rapporto vero e proprio che lega l’Ecomuseo Cusius alla fondazione Antonio e Carmela Calderara elencando gli aiuti che sono stati concessi a tale fondazione.
Il mio lavoro ha avuto dunque l’obiettivo finale di evidenziare il ruolo dell’ecomuseo nei confronti del singolo museo e viceversa, al fine di dimostrarne le reciproche sinergie.
Alla luce dell’analisi effettuata è possibile osservare come queste due strutture (musei locali ed ecomusei) seppur molto differenti tra loro per diverse caratteristiche, siano strettamente connesse le une con le altre.
Si può notare come l’ecomuseo, struttura competente nella gestione e nella organizzazione dei singoli enti culturali e paesaggistici situati sul proprio territorio, sia fondamentale per un corretto sviluppo e andamento del singolo museo, consentendogli di crescere ma allo stesso tempo di mantenersi intatto nel tempo.
L’ecomuseo è orientato alla conservazione di una cultura che non necessariamente è racchiusa all’interno di un museo e si occupa anche di realtà differenti come i paesaggi naturali e antropizzati.
Forte è il legame dell’ecomuseo anche nei confronti della propria popolazione, fondamentale per lo svolgimento delle proprie attività, sia quella locale che quella costituita da visitatori che possano arricchire e ampliare il raggio di conoscibilità di una specifica zona.
Il ruolo degli enti ecomuseali oltre a quello del buon funzionamento delle strutture collegate è anche quello di organizzare eventi capaci di attirare sempre nuove persone all’interno del proprio territorio ed educarle ai paesaggi e alle culture.
Grazie agli ecomusei le singole strutture hanno anche la possibilità di essere inserite all’interno di nuovi progetti che possano offrire aiuti sia dal punto di vista economico che culturale. Senza l’appoggio di un ecomuseo, un piccolo museo locale non avrebbe le stesse possibilità di sviluppo.
È molto importante sottolineare infine che non solo l’ecomuseo è importante per il singolo museo locale ma anche il singolo museo locale è fondamentale per l’ecomuseo grazie al quale riesce a svolgere le proprie attività in maniera ottimale e svolgere un lavoro di conservazione e valorizzazione territoriale che altrimenti non potrebbe effettuare.”


Nel fare i migliori auguri a Sara per il suo futuro, ricordiamo che Ecomuseo del Lago d'Orta e Mottarone è sempre a disposizione di studenti e ricercatori per approfondire la conoscenza del territorio.





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