Certo, l'ombrello è tutto questo e molto altro. Può anche, ad esempio, rivestire la funzione di parasole, abbinandosi perfettamente agli abiti che si indossano. Può essere in seta, in tela di cotone, arricchito con merletti oppure ricamato a mano.
Il posto migliore per scoprire le molte forme e particolarità di questo oggetto è certamente il Museo dell'Ombrello e del Parasole a Gignese (VB). In questo paese e, più in generale, nel Vergante in passato era diffuso il mestiere dell'ombrellaio: molti uomini si specializzavano in questa professione e giravano di borgo in borgo, di città in città al grido di "Ombrela! ... Ombrelé!", costruendo pregiati ombrelli, pezzi unici, utilizzati tanto dalla gente comune quanto da famosi personaggi storici.
Al museo è conservato, per esempio, il parasole appartenuto alla Regina Margherita, la cui famiglia era solita villeggiare a Stresa; ma la collezione comprende anche ombrelli appartenuti a pittori, cardinali, persone note e meno note.
Il Museo dell'Ombrello fu fondato nel 1939 da Igino Ambrosini, agronomo e appassionato di storia locale. Dal 1976 ha sede in un edificio di due piani che riproduce la sagoma di tre ombrelli affiancati. Qui il visitatore può seguire l'evoluzione delle tipologie e delle mode degli ombrelli e dei parasole dai primi anni del '900 ai giorni nostri; sono esposti anche alcuni costumi d'epoca realizzati da sarte esperte.
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